In NixOS, praticamente nessuna delle applicazioni (solo commerciali) di firma digitale “all’italiana" funziona. La soluzione è stata installare una macchina virtuale QEMU/KVM gestita attraverso libvirt# (perché libvirt# e non Virtualbox? Perché tenere installato Virtualbox su NixOS unstable vuol dire assistere al fallimento dell’aggiornamento la maggior parte delle volte, in quanto il modulo suo modulo del kernel non è compatibile) su cui gira una Ubuntu con a bordo un qualche software di firma proprietario, tipo Dyke.